Archive for febbraio, 2012

L’ASSOCIAZIONE MANI TESE MORCONE: UN PONTE DI SOLIDARIETA’ PER LA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Il presidente dell’Associazione Mani Tese Morcone, l’ins. Franca Maselli ripercorre l’istituzione del sodalizio, illustra i progetti realizzati. Ha rilasciato un’intervista al quindicinale Realtà Sannita per tracciare un bilancio delle attività svolte al servizio degli ultimi e degli emarginati.

Presidente Maselli dal 2006 si è costituita l’Associazione Mani Tese Morcone, per sovvenire le necessità materiali e morali del Congo. Quali sono state le motivazioni che hanno spinto un gruppo di amici ad istituire l’eminente sodalizio?
Nel 2006 era parroco di Morcone don Gaetano Papa Kilumba, originario di Bagira, città di Bukavu nella Repubblica Democratica del Congo. Attraverso i suoi racconti, esposti con pudore ed umiltà, conoscemmo una realtà lontana, dalle mille sfaccettature che ci presentava un territorio dal sottosuolo ricco, caratterizzato, però, da una povertà che imponeva alle fasce più deboli della popolazione una vita ai limiti della sopravvivenza. Fummo così profondamente colpiti dalle violenze e dalle privazioni che soprattutto i bambini e le donne erano costretti a subire, che fu del tutto naturale cercare di trovare un modo per aiutare quelle popolazioni, lo sentivamo come un dovere che scaturiva dal nostro essere “uomini”. Un piccolissimo gruppo di persone, che solo nel 2009, si è dato un regolamento ed uno statuto, cominciò a pensare quale fosse il modo migliore per aiutare quelle donne e quei bambini, che non erano più entità astratte, ma avevano un nome, degli affetti, delle speranze, dei sogni infranti, quando non dovevano combattere con la fame e le malattie. Siamo tuttora i convinti che finché saremo in grado di indignarci, di stupirci e di non restare indifferenti alle sorti degli altri, si può lavorare ad un mondo più giusto.

Quali sono state le importanti iniziative promosse in questi anni a sostegno di situazioni reali di bisogno nel terzo mondo?
Nel corso di questi anni il nostro primo impegno è stato quello di far conoscere le conseguenze di oltre un decennio di guerra, sfruttamento e violenze e per questo abbiamo utilizzato ogni iniziativa per parlarne e coinvolgere nel nostro progetto di solidarietà quanta più gente fosse possibile. Abbiamo organizzato cene, mercatini, un campo scuola, concerti, spettacoli e conferenze. Oggi, con nostra grande soddisfazione, sono tanti coloro che si propongono spontaneamente per aiutarci. Conoscono meglio i nostri progetti e a chi sono destinati, conoscono il nostro operato e il nostro impegno e così organizzano delle cene, ci invitano ai loro eventi, mettono a disposizione il loro tempo o le loro competenze e professionalità. Sono enti comunali, parrocchie, associazioni sportive e culturali, ma anche singoli cittadini.

Che significa tendere le mani oggi in un mondo che cambia con i ritmi incalzanti della globalizzazione?
Un mondo che cambia e si evolve dovrebbe rappresentare per tutti la grande occasione di sviluppo economico e sociale. Dovrebbero essere globalizzati i diritti ancor prima delle ricchezze e la globalizzazione, dovrebbe essere la porta d’ingresso attraverso la quale devono passare i principi di libertà, giustizia ed uguaglianza. Ciò non è scontato che avvenga; si ha l’impressione, invece, che il globale in qualche modo spaventi e porti ad una forma di isolamento, come se l’essere soli ci possa difendere dall’altro. C’è bisogno, a mio avviso, di sentirci sempre più partecipi del cambiamento, di guidarlo, di intervenire nelle situazioni di abuso o prevaricazione, di condividere le difficoltà degli altri e di impegnarci, ognuno per quello che sa fare, affinché una vita dignitosa sia garantita a tutti. La globalizzazione ha un grande merito: permette di conoscere e la conoscenza non permette più di vivere come normalità la morte per denutrizione, la violenza su una donna, la paura di esprimere le proprie idee, l’imbracciare un fucile quando, invece, si dovrebbe frequentare la scuola. Questa è la mia idea di tendere la mano!

Quali sono stati i progetti elaborati e sostenuti dall’Associazione Mani Tese Morcone?
Non abbiamo mai avuto l’illusione che potessimo risolvere tutti i problemi di Bukavu, ma siamo stati sempre consapevoli, sostenuti in questa idea anche dalle suore con cui collaboriamo in loco, che uno dei più grossi problemi da affrontare fosse la scolarizzazione dei bambini. La loro istruzione e la loro formazione umana rappresenta la grande speranza per un terzo mondo libero di decidere delle proprie sorti, in grado di fare scelte non più dettate dal bisogno immediato, ma dalla capacità di progettare un futuro basato sulla garanzia dei diritti. Così ci siamo impegnati affinché potesse essere garantita a circa 130 allievi la frequenza scolastica (che in Congo non è gratuita) anche se da un’ultima relazione, che bisogna ancora dettagliatamente analizzare, sembra che il numero sia aumentato. Abbiamo permesso un’adozione scolastica individuale di 14 studenti da parte di altrettante famiglie e il 25 settembre 2011 per la prima volta dei bambini orfani sono entrati nelle aule della scuola materna di Katana (a pochi chilometri di distanza da Bukavu), realizzata con i proventi che l’associazione Mani Tese Morcone ha raccolto. Una scuola che permette a dei bambini, ai quali la sorte ha già tolto tutto, di ritrovare, anche se lentamente, il sorriso. Le altre grandi vittime di questa terra sono le donne; spesso sole, violentate, impossibilitate a provvedere alla sussistenza dei propri figli. L’associazione ha voluto destinare ad un gruppo di vedove una somma di denaro affinché potessero rendersi autonome economicamente e garantire un pasto quotidiano ai loro figli attraverso l’avvio di piccoli commerci ambulanti. Le somme ricevute attraverso questa forma di microcredito, vengono restituite, nel limite del possibile e quando le attività lavorative lo consentono, alle suore che le destinano ad altre donne. Sono stati avviati, inoltre, un allevamento di conigli e una sartoria che ora ospita una ragazza madre e il suo bellissimo bimbo.

Le istituzioni locali ed i cittadini sono sensibili a condividere le finalità enucleate nello statuto per attraversare idealmente le barriere geografiche che separano Morcone dal Congo, offrendo impegno e proventi?
All’associazione Mani Tese Morcone nel tempo non è mancato il sostegno delle istituzioni locali, dei cittadini e di altre comunità della provincia di Benevento. Abbiamo lavorato tanto perché tutti condividessero le nostre finalità che ci hanno portato ad un impegno anche sul nostro territorio, per affrontare situazioni di emergenza o disagio economico. Il volontariato, la solidarietà, il rispetto delle umane sofferenze travalicano i confini e possono abbattere le barriere visibili o invisibili che l’uomo continua ad erigere.

mercoledì 22 febbraio 2012 at 6:05 PM Lascia un commento

IL GRANDE EVENTO DEL NUOVO ANNO: IL PRESEPE NEL PRESEPE

Nella suggestiva cornice del centro storico e nella vasta area in cui è stata raffigurata l’emozionante scena della Natività, il 3 e 4 gennaio, in Morcone, i turisti provenienti da diverse regioni italiane, hanno assistito alla XIX edizione del “Presepe nel Presepe”. L’evento di grande risonanza nazionale è stato promosso dall’Associazione “Il Presepe nel Presepe”, presieduta da Bruno La Marra. Hanno interpretato i ruoli di Giuseppe (Donato Maiella), di Maria (Valeria Capitolino) e di Gesù, l’ultimo nato dell’anno secondo la consolidata tradizione (Saccone Alessandro). L’ins. Bruno La Marra ha concesso un’intervista per Realtà Sannita, per tracciare un bilancio della manifestazione, radicata nell’identità morconose.

Presidente Bruno La Marra, il “Presepe nel Presepe” di Morcone continua ad accrescere i consensi nel tempo. Qual è il segreto di questo inarrestabile successo?
Il segreto del successo sta senza dubbio nella validità della manifestazione che si colloca in un contesto naturale che nessun regista avrebbe potuto ricreare, nell’enorme partecipazione di tante persone, nella sinergia tra Enti, Associazione e cittadinanza che il comitato è riuscito a creare.

Quanti sono stati i visitatori e i gruppi che hanno invaso Morcone?
Mi è sempre impossibile quantificare il numero dei visitatori che in prenotazione erano poco più di 5.000 ma nell’area della Natività erano di sicuro il doppio nelle due giornate. Molti arrivano senza prenotare, molti vengono direttamente ad assistere alle scene della natività dove non occorre prenotare e né si paga ticket. L’importante è che siamo riusciti a controllare l’afflusso dei visitatori che arrivano in pullman e non ci sono stati ingorghi e problemi di nessun genere agli ingressi.

Oltre ai numerosi turisti della Campania quali altre presenze registrate dall’ organizzazione hanno ammirato gli ambienti del borgo antico ed assistito alla suggestiva scena della Natività?
I Pugliesi costituiscono un altro buon bacino di visitatori, molte persone sono venute dal Lazio e dal Molise; ciò che ci ha gratificato è che i Comuni del beneventano stanno scoprendo il nostro presepe dopo tante edizioni e soprattutto il fatto che si sta innalzando il livello culturale dei visitatori e ci sono molti amanti della storia e delle tradizioni.

Ins. Bruno La Marra non ritiene che il “Presepe nel Presepe” possa rientrare nel novero dell’Unesco, per salvaguardare la cultura immateriale e l’identità morconese?
Non so che dirti, certo il prodotto vale, certo offriamo uno spettacolo di altissimo livello che tra l’altro ha lo scopo di salvaguardare la cultura della nostra zona e dei paesi dell’alto Tammaro.

Il prossimo anno ricorre la XXX edizione della raffigurazione del “Dies Natalis” del Figlio di Dio. Chi deve ringraziare per il ragguardevole traguardo conseguito?
Chi devo ringraziare?.. Caro Nicola, devo ringraziare tutti, sono in tanti che girano intorno al presepe che – e lo sottolineo ancora una volta – non dispensa soldi a nessuno se non un rimborso spese ai collaboratori che vengono da fuori, devo ringraziare i tantissimi figuranti e tutti gli amici che accorrono al richiamo del 3 gennaio; devo ringraziare le Istituzioni, le associazioni e coloro che stanno vicini al comitato organizzatore (e sono veramente tanti).

Per il trentennale evento del “Presepe nel Presepe” quali sono le anticipazioni della programmazione del 3 e 4 Gennaio 2013?
Ci sono già delle idee che ci frullano per la testa, sicuramente l’avvenimento sarà festeggiato come merita, ma per ora… riposo, Nicola, riposo.

mercoledì 22 febbraio 2012 at 5:59 PM 3 commenti

OCCORRE UNA MESSA IN SICUREZZA DEL MONTE SAN MICHELE

Abbiamo raccolto per Realtà Sannita l’opinione del geologo Giancarlo Boscaino, in merito ai rischi legati al Monte Caruso, popolarmente chiamato S.Michele.

Dott. Boscaino l’approfondita analisi geomorfologica e geomeccanica del versante meridionale del Monte San Michele, effettuata in collaborazione con il geol. Modestino Boscaino e con l’ing. Lorenzo Pietromartire, ha riportato l’attenzione sul tema della prevenzione . Allo stato attuale dai rilevi effettuati quali sono i rischi incombenti?
I rischi presenti per alcune frazioni, mi riferisco in particolare alle frazioni Leschito, Palazzo e Barassano, sono dovuti all’elevata probabilità che il versante meridionale ed occidentale del monte San Michele possano essere interessati da fenomeni di crollo. Questi fenomeni presentano un’elevata pericolosità causata dall’alta energia cinetica coinvolta e dai tempi di evoluzione estremamente rapidi, dell’ordine dei secondi per intenderci. Dopo il primo impatto i blocchi, se le condizioni lo consentono, possono continuare il movimento a salti e rimbalzi o rotolando lungo il versante. Inoltre i materiali che si accumulano lungo il pendio possono essere coinvolti in successivi movimenti gravitativi. Da tutto ciò discende un elevato rischio per gli abitati.

Perché lo studio si è concentrato in particolare sul versante meridionale?
Lo studio, effettuato per volontà dell’Amministrazione comunale, si è sviluppato in due fasi: una fase preliminare conoscitiva finalizzata ad individuare le aree a suscettibilità da frana e le aree a priorità d’intervento sia del versante meridionale, che incombe sulle frazioni Palazzo e Barassano sia di quello occidentale a monte della frazione Leschito. Una seconda fase ha poi preso in considerazione le aree prive di opere di protezione, il versante meridionale appunto, dove, tra l’altro, sono state approfondite le conoscenze geomorfologiche e geomeccaniche e dove per la prima volta è stata effettuata un’analisi cinematica che consiste nel valutare alcune grandezze fisiche come le altezze di saltellamento dei massi, le energie e le velocità in gioco, lungo piste di discesa ipotizzate.

In che modo sono stati condotti i rilevi geologici, geomorfologici e geomeccanici, per riscontrare la pericolosità degli ammassi rocciosi?
Sono stati utilizzati i criteri e i metodi classici. Si è partiti da un rilevamento geologico-geomorfologico di dettaglio per poi effettuare una classificazione geomeccanica delle pareti rocciose analizzate. A titolo esemplificativo posso dire che dall’analisi geologica-geomorfologica e geomeccanica è stato possibile sia tracciare le potenziali piste di discesa dei blocchi sia ipotizzare le dimensioni dei blocchi che possono staccarsi da fronti rocciosi.

Quali sono le aree di maggiore suscettibilità di frana, suddivise dall’accurato studio in cinque settori?
Le zone sono state distinte in aree a suscettibilità elevata all’innesco da frane, aree a suscettibilità elevata al transito e/o invasione da frana e a suscettibilità media relativamente all’innesco e aree a suscettibilità elevata al transito e/o invasione da frana. Le valutazioni sulla suscettibilità all’innesco di frane ha consentito di distinguere 5 settori a diversa priorità d’intervento. Per tre settori, in considerazione della elevata suscettibilità a franare dei versanti e della sovrapposizione di queste aree con il perimetro urbano, discende una priorità d’intervento molto alta. Come già detto queste aree sono quelle dove ricadono le frazioni di Leschito, Palazzo e Barassano.

Per la complessità dei fenomeni studiati quali sono le possibili soluzioni e le procedure d’intervento prospettate, al fine di consentire un sufficiente livello di sicurezza per l’incolumità dei foglianesari?
Sarà necessario sia realizzare interventi di mitigazione del rischio sia attivare una serie di procedure che sono state indicate in un “Piano Proceduralizzato per la gestione del rischio da frana” dedicato alla gestione del rischio frana del Monte San Michele. Nel Piano sono indicate un insieme di procedure operative, gestionali e comportamentali individuate sulla base di tutti gli studi effettuati. Il piano prevede inoltre azioni congiunte di monitoraggio e di difesa. In questo modo, a nostro giudizio, si potrà raggiungere un sufficiente livello di sicurezza per gli abitati.

mercoledì 22 febbraio 2012 at 5:32 PM Lascia un commento

NOMADINCONTRO. XX TRIBUTO AD AUGUSTO

Con l’arrivo del nuovo anno il Tour dei Nomadi ripartirà da Novellara in occasione del Nomadincontro – XX Tributo ad Augusto che quest’anno si svolgerà il 25 e 26 febbraio.
I Nomadi di esibiranno in due concerti, uno al sabato sera e l’altro alla domenica pomeriggio dove, durante il live, verranno assegnati il Premio “Tributo ad Augusto” e il Riconoscimento “Nomade dell’anno”
Il programma della Manifestazione, organizzata da Progetto Musica con il Patrocinio del Comune di Novellara, sarà arricchito con incontri a tema, esposizioni di quadri, mostre fotografiche, partita di calcio benefica.
Questo Nomadincontro, proprio perchè giunto al sua XX Edizione si carica di emozioni e significati forti. Inutile trascrivere ciò che successe in quel terribile 1992, ma inevitabile sottolineare che ciò che era stato seminato allora è stato cresciuto con forza e coraggio perché LA STORIA CONTINUA!
Tutte le informazioni sul Nomadincontro si possono trovare su www.nomadi.it.
Dopo il Nomadincontro i concerti dei Nomadi proseguiranno nel Tour teatrale “RICORDARTI” che toccherà numerose città in tutta Italia per portare il nuovo spettacolo fino all’inizio del Tour Estivo.

mercoledì 22 febbraio 2012 at 5:15 PM Lascia un commento

UNA TELEFONATA INASPETTATA

Nel mese di luglio del 2000, inviai una lettera al Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, in segno di gratitudine e di riconoscenza, per essere stato il GARANTE DELLA DEMOCRAZIA E DELLA COSTITUZIONE, in un settennato difficile e turbolento della storia italiana.
Nel corpo della lettera a tal proposito scrivevo:” Di questo sono particolarmente fiero, il settennato nel quale Lei ha profuso le sue migliori energie è stato superlativo, toccando vertici ineguagliabili”.
In un altro capoverso, facendo riferimento alle tormentate vicende della politica del suo tempo puntualizzavo:” Non sono mancati i momenti difficili, ma essendo Lei un abile AMMIRAGLIO DELLA NAVE ITALIA, anche quando tutto sembrava irremidiabilmente compromesso per le furiose burrasche e per la forza impetuosa delle acque, causa di possibili avarie istituzionali, nonché di marinai che remavano contro, con la sua sagacia, la Nazione è approdata nel Lido della Speranza”.
Tra i temi trattati nella missiva il perseguimento dell’Obiettivo – Europa, una sfida esaltante che l’Italia riuscì a vincere anche grazie alle riflessioni pertinenti, richiamate nei suoi discorsi, improntati non solo al rispetto dei parametri economici e monetari, ma le scelte politiche dovevano essere mirate alla ricerca dei valori solidali e alla dignità della persona, sulla scia degli insegnamenti del grande statista Alcide De Gasperi.
Al Presidente Scalfaro annotai che ero insegnante di Religione Cattolica e mi stavo preparando alla prova orale del concorso del 5 agosto del 2000, per la Scuola Elementare.
Era il 27 luglio, quando intorno alle 9.15 del mattino squillava il telefono, dall’altra parte della cornetta il segretario del Presidente Scalfaro mi disse: “Pronto è lei il Sig. Mastrocinque Nicola”. Rimasi interdetto non avrei mai immaginato che ciò potesse accadere. Il Presidente emerito della Repubblica s’intrattenne per più di 15 minuti al telefono. Ricordo ancora con emozione quando parlava della sua maestra, della scuola e della devozione alla Madre del Signore. Il senatore a vita mi sottolineava che” il 5 agosto, il giorno in cui andavo a sostenere la prova orale, ricadeva la memoria liturgica della Madonna della Neve, venerata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, in Roma. Al Presidente dissi che: “conoscevo la storia-leggenda di cui parlava, legata alle visioni notturne di due coniugi, in cui la Madonna avrebbe indicato il luogo sul quale erigere l’attuale basilica. La conversazione proseguì e il Presidente mi ringraziò con affetto per le parole che gli avevo scritto nella lettera. Al termine mi fece gli auguri per la prova che dovevo affrontare, ricordandomi che lo studio era fondamentale per accrescere le conoscenze, per la continua formazione, per educare ed istruire le future generazioni.
Trascorse circa una settimana e dal Senato mi giunse un plico, contenente una cartella azzurra recante la scritta il Presidente della Repubblica, all’interno era stata acclusa la sua foto autografata e con l’indicazione temperale del suo settennato. Un ricordo indelebile che serbo gelosamente.
Grazie Presidente Oscar Luigi Scalfaro! Senza di Lei l’Italia sarebbe andata alla deriva di concezioni populiste, pericolose, retrive con rigurgiti di posizioni illiberali ed antidemocratiche, una sorta di fascismo subdolo, teso a abbattere i fondamenti dell’architettura istituzionale, basata saldamente nella Costituzione, di cui Lei è stato il Padre Nobile nell’Assemblea Costituente.

giovedì 2 febbraio 2012 at 5:16 PM Lascia un commento


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